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06 Febbraio 2017
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Il sostegno di una Doula alle donne in gravidanza è fondato su una concezione olistica di benessere, ovvero che considera la salute attraverso una visione globale dell’esistenza, perciò è importante per noi fare chiarezza su cosa si intende per salute e come essa si manifesta.
La definizione di salute che possiamo facilmente trovare nei dizionari corrisponde a una ‘condizione di benessere fisico e psichico dovuta a uno stato di perfetta funzionalità dell’organismo’. Un altro importante concetto sul quale vogliamo riportare la vostra attenzione e che può aiutare a comprendere meglio il significato di salute è l’omeostasi; essa può essere definita come il raggiungimento di un equilibrio tra polarità attraverso la continua ricerca di quest’ultimo. Lo sbilanciamento in eccesso verso una polarità oppure verso l’altra potrebbe favorire l’instaurarsi di problemi di salute sia nella donna che nel bambino.
L’omeostasi è, più tecnicamente, la tendenza naturale al raggiungimento di una stabilità interna in cui vengono coinvolti tutti gli apparati del corpo umano, uno stato di equilibrio che si cerca di mantenere nel tempo, anche con il cambiamento delle condizioni esterne, attraverso dei precisi meccanismi autoregolatori che ci permettono così di rimanere in vita. La salute infatti andrebbe intesa come un processo dinamico che riguarda tutti gli aspetti della vita della donna. E’ l’alternanza tra stato di attività e di rilassamento, la comunicazione reciproca tra esterno e interno, tra corpo (il sè) e ambiente.
Il concetto di salute globale viene trattato già nel 1948 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità non più solo come assenza di malattia, ma come benessere fisico, mentale e sociale. Si incominciano a prendere in considerazione diversi aspetti della vita di una persona attraverso una visione bio-psico-sociale che include, oltre al benessere fisico, la qualità delle relazioni dell’individuo con l’ambiente. Emerge, negli anni successivi quanto il benessere possa essere considerato soprattutto come la percezione delle persone sul proprio stato di salute e di quanto ogni individuo sia responsabile e capace di modificarlo, mantenerlo e migliorarlo. Quest’ultimo aspetto viene chiamato ‘coping’, la capacità e la competenza dell’individuo di far fronte alle situazioni e ai problemi della vita.
Quando una donna in gravidanza e nel primo periodo dalla nascita viene sollecitata maggiormente da fonti di stress come traumi, ricordi, conflitti con il partner o con la famiglia di origine, solitudine o attività lavorative pesanti, viene messa a rischio la sua salute globale.
La Doula, anche in questi casi, potrà trovare, in maniera rispettosa e competente, insieme alla donna e alla sua famiglia il miglior modo per aiutare a ritrovare l’equilibrio, sia con la sua presenza che con il suo aiuto pratico. La Doula è in grado di esercitare un ruolo di mediazione tra tutte le persone che orbitano intorno alla madre, favorisce il dialogo e la negoziazione in modo da agevolare un rinnovato equilibrio. Inoltre, la Doula è a conoscenza di quanto sia importante che vi sia una buona comunicazione tra la madre e il bambino e, qualora sia richiesto e desiderato, potrà aiutare ad entrare in contatto con il piccolo in grembo, e, anche dopo, per cogliere i suoi bisogni di neonato.
Si può quindi comprendere come questo ritmo vitale riesca a manifestarsi pienamente attraverso la continua ricerca di bilanciamento (contrazione-apertura) e che sia necessario tutelarlo il più possibile. La figura della Doula ha le competenze per inserirsi perfettamente all’interno di questo alternarsi e per una donna potrebbe rappresentare quel punto fermo che serve a orientarsi e a ritrovare stabilità.
Guardando la gravidanza nella sua globalità (nove mesi di attesa, il parto e i mesi successivi) potremmo percepire questo ritmo, scandito da tre ‘rintocchi’ fondamentali. In un primo momento la futura mamma prende atto del cambiamento e della nuova situazione (si adatta); successivamente potrà lasciarsi andare, con fiducia e anche passivamente a questo stato (si apre e fiorisce); infine può lasciare andare una parte di se e separarsi, accettando l’altro e il diverso (il nuovo nato).
Succede così guardando l’immagine suggestiva delle fasi lunari in cui si inizia a percepire una piccola parte della sfera che prima era in ombra (adattamento) per poi illuminarsi a pieno (apertura) e essere oscurata nuovamente dando inizio ad un nuovo ciclo (separazione). Una ciclicità che possiamo ritrovare ripetuta spesso nella nostra vita, ogni giorno, ogni mese, ogni anno, soprattutto in quella femminile.
Infine, ci sembra utile far notare che il momento di transizione tra uno stato e l’altro, di passaggio, di cambiamento, richiede più energia e talvolta può essere percepito come più impegnativo o difficile (un banale esempio è quando gli occhi si abituano alla luce dopo qualche minuto al buio); per noi Doule è, quindi, di grande valore considerare il giusto tempo per far si che il cambiamento possa essere affrontato e vissuto nel migliore dei modi.
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