Chiacchierata con l’esperto – L’insegnante Yoga

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In questo articolo del nostro Blog continuiamo a passare in rassegna le varie pratiche, discipline o saperi che in qualche modo possono essere utili, di beneficio e contribuire al benessere delle donne in gravidanza e delle neo famiglie. Questa volta vi presentiamo Claudia Zecovin, l’esperta di Yoga che pratica questa disciplina da molti anni e che la insegna anche alle mamme che stanno aspettando un bambino. Per usare parole sue, “lo Yoga è una via” e come tale ci interessa farvi conoscere quale potrebbe essere.

 

Ci potrebbe spiegare brevemente che cosa fa l’insegnante di Yoga?
L’insegnante di Yoga è appunto un insegnante che pratica la disciplina e insieme ai suoi allievi guida ed esegue asana (posizioni) in una sequenza in modo da accompagnare ogni allievo ad assaporare le pause ed i limiti del corpo. Il tutto è finalizzato alla meditazione, quindi all’ascolto del Sè.

Che cosa la ha spinta ad iniziare a praticare la professione?
Ho iniziato a praticare Yoga all’età di 15 anni e da allora ho percepito subito benefici fisici e comportamentali; nell’età dell’adolescenza si cerca sempre un punto di riferimento in sé stessi e spesso ci si interfaccia con l’infondatezza della vita stessa e le sue problematiche che sembrano insormontabili. Lo Yoga è una via, un sentiero talvolta tortuoso che si addentra nel profondo di ognuno di noi.
In principio c’è la parte fisica che certamente influisce ad accorgersi dello stress e della fretta e ad assaporare i micro movimenti del corpo, percependone anche miglioramenti già dalla prima pratica.

Come si sente a svolgere il suo mestiere?
Mi sento molto fortunata a svolgere questo mestiere; in primis perché quando si esercita la propria passione non si sente troppo la fatica o la pesantezza delle giornate, mi piace molto anche perché praticando con varie tipologie di persone riesco ad arricchirmi, capita sovente di avere dei confronti proprio prima della lezione, in questo modo i praticanti hanno la possibilità di interagire tra loro e “creare gruppo”.

Che cosa cercano le persone che si rivolgono ad un insegnante di Yoga?
Le persone si approcciano allo Yoga pensando di potersi rilassare e/o di diventare persone migliori, ma spesso non riescono ad identificare quella specifica pulsione in una ricerca di Verità.
Praticando ci si accorge che il percorso è molto più serio di quello che si pensa; Lo Yoga serve per accogliere quelle domande primordiali sulla propria esistenza, serve per capire ed interrogarsi, ma non sempre le reazioni sono positive, tuttavia con la pratica si impara ad andare a monte delle cose e a correggere gli atteggiamenti sbagliati, il tutto avviene attraverso la pratica costante.
Non necessariamente gli istinti vengono cancellati, ma aumenta di certo la consapevolezza del proprio corpo, delle proprie potenzialità e aumenta la capacità di percezione dei propri dubbi, accogliendoli senza rifiutarli o nasconderli.

Le capita di essere contattata da future o neo mamme?
Sì certo, da ormai 8 anni insegno Yoga in gravidanza collaborando sporadicamente con un’amica ostetrica con la quale ho instaurato un rapporto di piena fiducia e di passione per la nascita e tutto ciò che gravita intorno ad essa.

Ci può descrivere i motivi per cui la contattano maggiormente?
Il motivo principale è la percezione dello Yoga come una disciplina delicata che rispetta il corpo e i suoi tempi e molte mamme sentono il bisogno di approcciarsi alla gravidanza in questa modalità.
Sopratutto in una società frenetica come la nostra è importante trovare un momento di calma per rallentare e accorgersi di essere in gravidanza e di cogliere le varie sfumature di questo periodo unico nella vita di una donna. Spesso mi imbatto in donne che lavorano anche fino all’ultimo mese di gravidanza, dunque praticare lo Yoga diventa davvero molto importante sia per preparare il corpo sia per portare l’attenzione a ciò che anche senza il nostro controllo sta accadendo.

E contattata da papà; principalmente per quali motivi si rivolgono a lei?
Non ho mai ricevuto richieste dai papà, ma sarebbe molto interessante, chissà magari in futuro.

In quali casi una persona si può affidare ad una professionista del suo campo?
In realtà in tutti i casi, lo Yoga è una disciplina, una via che va intesa come un percorso di crescita non solo come un corso da frequentare e da concludere. Io insegno Yoga in qualsiasi fase della vita: neonati, mamme, adulti, anziani e bambini e ogni età ha le proprie esigenze e peculiarità. E’ bello poter vedere i cambiamenti nel gruppo, certamente c’è chi va e chi torna o addirittura chi non torna più, ma capisco che la pratica richiede molta determinazione e forza di volontà.

Di che cosa pensa abbiano bisogno i neo genitori?
Io credo che le nuove generazioni abbiano bisogno innanzitutto di avere fiducia in ciò che stanno costruendo, spesso si tende a delegare a terzi le proprie sensazioni, per paura di commettere errori, manca coraggio e forza. Questo purtroppo si ripercuote in maniera molto violenta sulle nuove famiglie e sul post parto, tasto dolente che cerco in tutti i modi di trattare anche durante le mie lezioni di Yoga in gravidanza

Pensa che il suo pensiero sia condiviso dai suoi colleghi, della sua o di altre strutture/associazioni/gruppi?
Credo proprio di sì, chi insegna Yoga come un percorso ha la sensibilità giusta per accorgersi delle necessità delle persone che frequentano i corsi.

Se potesse cambiare una cosa nel sistema di supporto intorno alla nascita, che cosa cambierebbe?
Vorrei ci fosse più informazione libera intorno alle scelte delle modalità del parto, che lo Yoga fosse introdotto come disciplina preparatoria anche in ospedale e che il post parto non sia trascurato, bensì curato ancor di più come terapia di gruppo. La donna moderna è molto sola e ha bisogno di creare una rete di mamme che a supporto riescano ad affrontare i piccoli problemi quotidiani della maternità, si creano anche delle bellissime amicizie durante i corsi post parto che spesso si protraggono a lungo .

E nella sua esperienza di neo genitore c’è un ricordo che vorrebbe condividere con noi ora?
Io ho avuto la fortuna di praticare Yoga in gravidanza con la mia maestra Alessandra Ielli, per me e per tutto il nostro gruppo è stata davvero un punto di riferimento e oltre ad averci trasmesso la via per la pratica ci ha aiutate a creare un bel gruppo coeso che a distanza di 8 anni ancora si frequenta con grande successo. Fu un’esperienza davvero illuminante, tant’è vero che io attualmente pratico come allieva il suo corso di Yoga e meditazione presso il dojo Asia Modena.

Quale cosa, come neo genitore, avrebbe voluto che non le mancasse/ ci fosse?
Avrei voluto più sostegno gratuito nel post parto in ospedale nei due giorni di degenza, avrei voluto un supporto più attento in quella fase delicatissima della mia vita.

Ci può raccontare un aneddoto che le è rimasto impresso più di altri nella sua esperienza professionale?
L’esperienza più significativa è stato il mio primo corso di Baby Yoga in un asilo Nido, dove i bambini hanno colto con entusiasmo i momenti di raccoglimento e di silenzio oltre che a quelli di movimento e di gioco, sembra incredibile, ma a fine ciclo di lezioni i bambini si approcciavano in modo più ordinato tra loro, talvolta cercando anche momenti di solitudine in cui probabilmente riflettere sul lavoro svolto. Fu una splendida iniziativa che vorrei poter ripetere al più presto.
Devo riconoscere che la sinergia tra maestre e genitori mi aiutò moltissimo ad avvicinarmi ai più piccoli.

Qual’è l’augurio che potrebbe rivolgere a tutte quelle persone che decidono di intraprendere l’avventura di una nuova famiglia?
Il mio augurio è quello di resistere ai primi periodi della nascita di un figlio in cui piano piano tutte le aspettative vengono smontate per dar luogo alla realtà dei fatti; è dura, difficile e in alcuni momenti sembra impossibile, ma se ci si supporta l’un l’altro tutto si evolve in fretta e prende una forma. Ogni famiglia ha la propria forma, ma essa passa necessariamente tramite i brutti momenti. Quindi coraggio a vele spiegate verso il futuro!

Ha un libro, un film o un esperienza da consigliare che lei ritiene di grande importanza per le future famiglie?
Consiglierei un libro ricco di esperienza e di verità sul momento del parto cioè “La Gioia del parto” di Ina May Gaskin e assolutamente da vedere “Nascere” di Leboyer e il film “Tutto mi parla di te” inerente al post parto.

Questa intervista si inserisce in un percorso che vorrebbe dare voce a tutte le figure professionali che ruotano attorno alla nascita; lei avrebbe in mente qualche figura, da noi non ancora contattata, la cui esperienza ritiene possa essere di interesse?
Certamente ho due care amiche shiatsuka (operatore di massaggio Shiatsu n.d.r.) con cui collaboro spesso si chiamano Barbara Mariotti e Daniela Mescoli. E poi credo sia un aiuto molto valido quello che può dare un bravo professionista di omeopatia. Nella provincia di Modena ne conosco diversi; Sabine Eck di Spilamberto e la Dottoressa Maria Cristina Andreotti.

Se si, quale e per quale motivo?
Ritengo che la sinergia tra Yoga e Shiatsu specialmente in gravidanza sia molto valida. C’è ancora troppa poca informazione su questi trattamenti.

Vuole aggiungere qualcosa che le sembra importante comunicare il questo momento?
Ascoltarsi, sentire il respiro, le emozioni, imparare a lasciare andare ciò che non possiamo trattenere, approcciatevi allo Yoga! Solo l’esperienza diretta potrà farvi capire se è un sentiero da poter percorrere.

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